Già nel 1880 una deliberazione del Consiglio Comunale di Santena aveva approvato all’unanimità la proposta di stabilire che la fiera di Primavera avesse luogo il terzo lunedì del mese di maggio poiché “negli altri giorni che sarebbero pure adatti e convenienti cadono altre fiere dei Comuni circonvicini”.
La fiera di Primavera diviene poi “cosiddetta degli asparagi”.
Una vera e propria esposizione degli asparagi delle diverse aziende locali con l’assegnazione di diplomi di merito per i prodotti migliori.
Ma anche premi in denaro per le migliori ceste di asparagi.
Il mercato degli asparagi viene regolamentato con un’ordinanza del Podestà di Santena in cui viene fissato il prezzo di vendita a 0,15 lire al miriagrammo e la spesa per il trasporto delle ceste dal mercato al domicilio dei compratori a 0,30 lire a cesta.
Per dare ampio spazio alla fiera e all’esposizione degli asparagi si richiede che all’interno del Comune restino aperte le attività commerciali con una deroga all’obbligo del riposo festivo da parte del Prefetto e con la richiesta al Provveditorato agli Studi di tenere chiuse le scuole.
Viene richiesto inoltre alla nobile casata l’uso della piazzetta Visconti Venosta per esporre i prodotti nei giorni della festa e reso noto che chi si recherà a Santena per la fiera potrà usufruire di un biglietto del treno a tariffa ridotta del 50%.
Per dare maggior visibilità all’esposizione escono trafiletti su giornali locali.
e viene invitata la direzione del quotidiano la Stampa “acciocchè si compiaccia a partecipare con un suo inviato speciale alle manifestazioni e a fare possibilmente cenno delle stesse in uno dei prossimi numeri”.
Anche L’Istituto Nazionale Luce viene invitato in anni diversi “a voler fissare in una pellicola le importanti manifestazioni di interesse nazionale che si svolgeranno … in occasione della tradizionale giornata dell’asparago” per mostrare come il popolo di Santena abbia duramente lavorato per rendere tale festa ed esposizione un trampolino per un’economia florida non solo a livello territoriale ma nazionale.
I documenti in archivio ci raccontano quindi del fermento che la festa degli asparagi genera e della volontà di farvi accorrere più gente possibile.
Per accogliere nel miglior modo i turisti anche i ristoratori dovevano prepararsi, come si può leggere sul menù della Trattoria del Centro qui riprodotto.
Di anno in anno i premi per i migliori espositori di asparagi aumentavano: si deliberava in merito alle spese che il Comune doveva sostenere per premiare gli agricoltori espositori.
Essi venivano premiati in denaro anche mediante sorteggio.
I premi erano assegnati da una giuria che comprendeva tre membri istituzionali: sindaco, ispettore agrario e funzionario della Camera di commercio e tre membri del territorio.