Nel 1960, il comune di Santena si trovava di fronte a una necessità urgente e a una sfida logistica: la costruzione di un nuovo asilo infantile per accogliere i bambini di una comunità in crescita. L’asilo esistente, fondato nel 1881 per iniziativa della marchesa Visconti Venosta e gestito dalle Suore di Sant’Anna, era ormai inadeguato. La struttura, situata in alcuni locali annessi al castello della famiglia Benso di Cavour, soffriva di problemi strutturali significativi, con aule anguste, soffitti irregolari, servizi igienici rudimentali e condizioni di scarsa illuminazione e ventilazione. Il numero di bambini superava ormai i centocinquanta, creando una situazione insostenibile.
Il consiglio comunale, guidato dall’allora sindaco Griva, decise di affrontare il problema, e il 20 settembre 1960, venne formalizzata la scelta di un’area per il nuovo edificio grazie alla generosa concessione di un terreno da parte del parroco, Don Giuseppe Lisa. Questo spazio si trovava all’interno dell’oratorio maschile, luogo ideale per costruire un ambiente più moderno e sicuro, in grado di rispondere ai bisogni dei piccoli abitanti.
Nel contesto delle difficoltà economiche del comune, Griva confidava nel sostegno di enti e privati affinché l’opera potesse essere realizzata entro il 1961, una data simbolica in quanto coincideva con il centenario dell’Unità d’Italia. Il nuovo asilo non sarebbe stato solo un investimento per il futuro dei bambini di Santena, ma anche un omaggio a Camillo Benso di Cavour, figura chiave del Risorgimento italiano, le cui spoglie riposano proprio nella cripta della sua casa a Santena. La costruzione di un luogo dedicato ai più giovani avrebbe onorato la memoria di Cavour, ricordando l’impegno e l’eredità che aveva lasciato alla nazione.
Questa storia testimonia l’impegno della comunità di Santena per il benessere dei suoi bambini e il forte legame con la memoria di Cavour, unendo progresso e tradizione in un progetto di grande valore civico e simbolico.