Storia

di Valeria Calabrese, archivista e bibliotecaria

Il Comune di Santena, attraversato dal torrente Banna, sorge a sud-est di Torino, alla destra del fiume Po. Il toponimo è verosimilmente di origine latina (Santula) e la denominazione attuale è già presente in un documento del 1176.

Dal territorio comunale provengono reperti funerari e monete che attestano una frequentazione del luogo fin dalla seconda metà del II secolo d.C. In età carolingia e nel periodo successivo l’insediamento fu parte integrante della curtis chierese. Nel 1029 i fratelli Olderico Manfredo, marchese e conte di Torino, e Alrico, vescovo di Asti, ne fecero dono ai canonici del Salvatore di Torino, donazione ancora riconosciuta da Federico Barbarossa 130 anni più tardi.

Al termine di dispute durate oltre un trentennio, Santena divenne nel 1191 proprietà di un gruppo di cittadini chieresi, ma soltanto nel XIV secolo Chieri fu in grado di affermare appieno la propria autorità politica, come attestato dagli statuti santenesi del 1311.

Al termine di un periodo travagliato nella seconda metà del XIV secolo, durante il XV Santena godette di un periodo di pace e prosperità, per poi essere teatro nel secolo successivo di carestie, inondazioni, guerre, assedi e saccheggi, il più grave dei quali a opera dell’esercito francese nel 1536.

Durante il XVII secolo, nel corso nella guerra contro i francesi per il possesso del Monferrato, nonostante il sostegno spagnolo il Piemonte fu sede di diverse invasioni e Santena, al pari di diverse altre località, fu gravemente danneggiata.

A partire dal 1728 la località divenne nuovamente, al termine di nuove rivendicazioni da parte di Chieri, parte integrante del suo territorio. Circa un secolo dopo, nel 1809, durante l’occupazione napoleonica, una drammatica inondazione del fiume Banna provocò ingenti danni, e a partire da questo tragico evento, fu approvato lo studio di un piano regolatore per le opere di arginamento del corso d’acqua e di ampliamento dei suoi alvei.
Con la Restaurazione vi fu un nuovo tentativo da parte dei santenesi di rivendicare i diritti di Comune autonomo, ma le istanze di autonomia ebbero successo soltanto nel 1878 quando, grazie all’opera del marchese Compans di Brichanteau, Santena fu eretto in comune.

Per quanto concerne l’aspetto economico, ancora a fine Ottocento (secolo che vide un forte incremento demografico, interrottosi nella prima metà del successivo e ripreso a partire dal 1960) Santena fondava la sua ricchezza sulla produzione agricola. A partire da questo periodo l’agricoltura, pur rappresentando ancora una notevole fonte di reddito, ha visto una progressiva diminuzione a causa dell’attrazione di forza lavoro da parte dell’area industriale torinese.

Il castello: dimora dei Cavour, è uno dei più importanti in Piemonte. Fu edificato su progetto dall’architetto Francesco Gallo fra il 1712 e il 1720 e custodisce attualmente preziosi arredi, la biblioteca, gli archivi. La cappella, edificata nel 1715, conserva all’interno della cripta i resti mortali del conte Camillo Benso.

Gli esterni  furono restaurati tra il 1876 ed il 1888 dall’architetto Amedeo Peyron per volere della marchesa Giuseppina Benso Alfieri di Sostegno. Nello stesso periodo anche la torre fu trasformata nel Memoriale cavouriano.

La parrocchiale, dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, fu edificata in stile neobarocco tra il 1922 e il 1930 su progetto dell’architetto Giuseppe Gallo, in sostituzione di una precedente chiesa risalente al XVIII secolo. Misura in lunghezza 45 metri ed è a pianta basilicale a tre navate. Sotto l’edificio vi è una cripta dedicata alla Madonna di Lourdes. Il campanile è alto 63 metri. Il battistero risale al 1943, con vasca battesimale in marmo scuro.

I dintorni di Santena

Lungo la strada che porta a Poirino sorge l’antico Castello di San Salvà (nome derivato da quello dei canonici del Santo Salvatore di Torino, che dominarono Santena tra il 1029 ed il 1191.

Lungo la strada statale che da Torino conduce ad Asti, poco oltre gli svincoli autostradali, in direzione Fontaneto, sorgono i resti del Castello di Ponticelli.

Verso Villastellone sorge invece la frazione della Trinità, dal nome di una cappella dedicata alla Santissima Trinità edificata nel XVII secolo

Fonte:

Il Piemonte paese per paese. Vol. 7. Firenze, Bonechi, 1996, p. 22-26

Bibliografia generale

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Chiese cappelle e piloni esistenti sul territorio del Comune di Santena: note e immagini
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